venerdì 17 aprile 2009

Infanzia pirotecnica - L' Outing del Capitano : "Eravamo black block" - Parte Prima


























"Correva l'anno 1993, il mese era il rigido Dicembre e, in pieno stile natalizio, stavo trascorrendo in Piazza il mio tardo pomeriggio con un amico conosciuto mesi prima causa amicizia tra genitori e visita di cortesia dei miei ai suoi nella sua residenza fuori paese. Già in quella circostanza, i due bimbi dimostravano di riuscire a far scintille con poco e nonostante la tenera età riuscivano già perfettamente a realizzare un certo tipo di attività che di solito la classe adulta aviglianese chiama "Rann'" (trad. "danni") che ben poco han a che vedere con Sheryl Crow (questa non la spiego).
In quel periodo tutti i bambini e adolescenti di sesso maschile della mia generazione erano avvezzi alla pirotecnia rudimentale praticata con incoscienza e spesso molta creatività (nel bene e nel male).
Domanda ricorrente quando si conosceva un altro amichetto, specialmente se egli aveva qualche anno in più, era "Hai mai sparàt?", alludendo naturalmente a petardi di basso costo di varie dimensioni e potenze, dotati di istruzioni dettagliate.

"SFREGARE VIOLENTEMENTE LA CAPOCCHIA
E GETTARE VIA IMMEDIATAMENTE
"
leggevamo noi bimbi dietro quelle scatole magiche fatte di cartone e comprate presso una merceria gestita da un'anziana signora, e potete immaginare quali fossero i commenti alla lettura di periodi di questo tipo, riferimenti al caso Bobbit compresi (tra l'altro Lorena aveva tagliato l'uccellino al marito solo pochi mesi prima).
Naturalmente ogni bimbo aveva un certo grado di "scolarizzazione" pirotecnica conseguita nel corso degli anni che posso riassumere in un cartello sommario:
dai 3 ai 5 anni - Le fiammelle e i bengala portati dagli zii per capodanno (sotto stretta sorveglianza), qualche fontana e qualche girandola e talvolta qualche "Pop-pop" , per definizione "petardino da ballo"(squallido petardino innocuo che veniva fatto brillare scaraventandolo contro il suolo o oggetti massicci)
dai 5 agli 8 anni - Petardini con miccia piccoli(di colore rosso o verde) prima, poi quelli un po' più grandi (stessi colori), poi combinazioni dei suddetti originali e prefabbricate, qualche "Mini Cicciolo" ovvero il meno potente petardo di colore giallastro in commercio dotato di capocchia da sfregare.
dagli 8 ai 10 anni - Mini ciccioli in quantità industriali (celeberrimi e gettonatissimi i pacchi da 50), tornano i "pop-pop" da far brillare dando fuoco all'intera confezione, "Minerva", "Raudi" e "Svedese" (ovvero altri petardi di colore giallastro con capocchia di potenza nettamente superiore al mini cicciolo e di dimensioni maggiori, spesso i commercianti titubavano nel venderli a noi bimbi).
dai 10 anni in poi - Fumogeni colorati rotondi, razzi e razzetti da piantare in qualsiasi pertugio, girandole (quelle più potenti che talvolta decollavano), "Zeus" o "Mega Magnum" (questi ancor più grossi e potenti, e di colore rosso), sperimentazione degli stessi nelle circostanze più disparate (latte di pelati, contenitori in plastica per ricotta, cassette della posta, grondaie, tombini, cabine telefoniche, bottiglie di plastica lanciate in aria, pozzanghere etc.)..."
Continua...